“Abbiamo portato in tutti i nostri villaggi le nostre armi segrete: libri, corsi, opere dell’ingegno e arte. Noi crediamo nella virtu’ rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere” Adriano Olivetti.
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Ogni progetto di modificazione fisica della realtà è un progetto di trasformazione del territorio e dell’ambiente; ogni progetto è quindi sempre più un prodotto complesso che richiede l’apporto, il confronto e il coordinamento di differenti saperi e diverse competenze professionali. l’obiettivo di promuovere l’aggiornamento e il rinnovamento culturale delle professioni e in generale della cultura tecnica della città.

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Non è più il tempo della crescita-espansione della città: si tratta di affrontare una fase storica che ponga al centro dell’idea dello sviluppo i problemi della trasformazione e della riqualificazione della struttura urbana esistente; antico e nuovo devono coesistere all’interno di una visione unitaria della città che, ancorchè policentrica nella sua struttura funzionale, sia la città di tutti, dell’intera comunità.

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Il territorio agricolo non è più uno spazio vuoto fra centri abitati in attesa di essere costruito, ma una risorsa non rinnovabile; contesto necessario e significante per la definizione della città: geografia e storia si intrecciano nella caratterizzazione della sua struttura figurativa e definiscono ciò che chiamiamo paesaggio, principio inalienabile dell’idea di appartenenza ad un luogo, memoria collettiva fondativa dell’idea stessa di comunità.

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Le condizioni di artificialità del territorio fanno si che il buon funzionamento del sistema idraulico, la cura e il controllo dello stato e del regime delle acque siano fattori indispensabili per la stessa integrità e sopravvivenza della città e del suo territorio; la manutenzione e il monitoraggio continuo dell’intero sistema idrogeologico in una visione integrata e complessiva è il punto di partenza per ridefinire le diverse competenze istituzionali sulla base di un progetto strategico che consideri unitariamente le valenze di carattere funzionale con quelle di carattere paesaggistico, la conservazione dei tratti significanti con la invenzione dei caratteri futuri all’interno di una visione ecosistemica.

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La conservazione del patrimonio storico-architettonico deve andare oltre l’idea del restauro del monumento-documento per assumere come orizzonte di riferimento sia la scala dell’intero territorio comunale come palinsesto significante che l’insieme degli spazi urbani, che la cura per le tecniche costruttive anche di finitura, per i dettagli e per l’arredo urbano complessivamente inteso; ciò non significa museificare la città, ma mantenerne alto il suo valore testimoniale come organismo unitario.

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I progetti e gli interventi per la realizzazione di nuove infrastrutture hanno la natura di opere di trasformazione del paesaggio; si tratta di andare oltre gli aspetti puramente tecnico-funzionali per assumere come orizzonte di riferimento sia l’invenzione di uno spazio del moto di più elevata qualità per l’utente che quello dell’invenzione di paesaggi contemporanei.

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La declinazione del rapporto fra spazio pubblico e spazio privato è ciò che ha contraddistinto le diverse epoche e fasi storiche dello sviluppo urbano; la semplice applicazione degli standard urbanistici che fissano parametri puramente quantitativi, non è più sufficiente per costruire una città che si ponga l’obiettivo di raggiungere una più elevata qualità insediativa; le quantità devono essere orientate verso la qualità attraverso le tecniche del disegno urbano, idee progettuali che evitino che lo spazio pubblico sia forma residuale, che definiscano un rinnovato e condiviso ordine dello spazio.

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La misura, l’articolazione e la conformazione degli spazi aperti sono un aspetto fondamentale e fondativo della qualità della città contemporanea.

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Ogni nuovo intervento è un progetto di trasformazione del contesto;i nuovi interventi dovranno porre grande attenzione a queste questioni nella convinzione che pieni e vuoti appartengano integralmente ad un unico progetto e più in generale al progetto di trasformazione della città.

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Le procedure di controllo messe in atto dalla pubblica amministrazione per consentire l’esecuzione dei lavori, oltre a rispondere agli obblighi di legge, sono procedure volte a verificare la legittimità degli atti; gli aspetti legati alle verifiche procedurali, normative e amministrative di diversa natura e competenza hanno costituito negli anni una progressiva forma di appesantimento dell’attività progettuale; si tratta di evitare che l’attività di trasformazione della città sia ridotta in termini burocratico-prestazionali, senza confrontarsi con gli obiettivi di sviluppo della qualità insediativa della struttura urbana e della qualità architettonica dei manufatti.

22 Gennaio, 2017.

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